Informazioni personali

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Bologna, Italy
Sono nata e vissuta a Bolzano fino alla tenera eta' di 18 anni, mi sono trasferita a Bologna per studiare medicina veterinaria e grazie all'incrollabile sostegno dei miei genitori mi sono laureata presentando una tesi sul comportamento nell'equino (in particolare ho parlato delle stereotipie nel cavallo paragonate a quelle umane). Dopo i classici tirocini presso vari ambulatori veterinari ho deciso di dedicarmi allo studio del comportamento dei nostri amici animali ed ho conosciuto Angelo Vaira e la ThinkDog, che hanno dato una svolta al mio rapportarmi con i cani in particolare, ma non solo! Ora sono educatrice cinofila riconosciuta dallo C.S.E.N.-C.O.N.I. e mi dedico con passione, purtroppo non a tempo pieno, a trasmettere le mie conoscenze a chi ne sente il bisogno, a chi cerca nella relazione con gli animali la spontaneità, la collaborazione, la gioia di vivere insieme! Se hai domande, se vuoi chiedermi consigli, scrivimi: deborah76@mac.com

giovedì 23 ottobre 2008

I cani nei canili...


Non ho visto molti canili nella mia vita.
Più che altro ne ho sentito parlare.
Chiaramente le notizie che arrivano sono sempre le peggiori, cani maltrattati, lasciati al freddo e nello sporco... e le autorità che non intervengono mai.
Ma ci sono anche canili di cui si parla poco, che rimangono "dietro le quinte", che non sono sovvenzionati dai vari comuni ma vivono di volontariato e offerte, nei quali i cani non sono centinaia per non diventare solo dei numeri, ma sono poche decine.
E chi se ne prende cura sà tutto di loro, della loro vita, delle loro esperienze passate, purtroppo spessissimo negative...
Ho avuto la fortuna di conoscere uno di questi "canili" che in realtà si chiama RIFUGIO; già questa parola dà l'idea di come vengono considerati gli ospiti!
E' stata una vera emozione ascoltare una delle ragazze mentre mi raccontava le particolarità di ogni singolo peloso, con affetto, passione e soprattutto una fiducia infinita nel fatto che potesse venire adottato.
Sorge spontanea la domanda: cosa posso fare per loro?
Fin'ora mi sono confrontata con cani e proprietari, coppie in cui spesso bastava indirizzare il proprietario verso un linguaggio più "canino" perchè molte incomprensioni e problemi si risolvessero.
Ora invece mi troverei a lavorare solo con una parte del binomio, a cui dovrei spiegare che la paura/aggressività/indifferenza - a seconda dei casi - non è l'unico modo di comunicare con il resto del mondo.
Mi verrebbe da portarmeli a casa uno alla volta per fargli vivere una realtà diversa, ma non sarebbe giusto nè fattibile...
Rendere fiducioso un cane nei confronti delle persone del rifugio, lo renderebbe pronto poi a vivere al di fuori di quella "bolla" sicura?
Certamente la famiglia che dovesse sceglierlo, dovrebbe avere garantito un periodo di affiancamento in caso di problemi, sapere di avere sempre la possibilità di chiedere aiuto.
Quindi, nella speranza di poter iniziare a dare il mio aiuto e contributo a questo branco del rifugio, mi sto ingegnando nell'escogitare possibili interventi per le diverse caratteristiche dei cani presenti...

E' un compito non facile, ma... ne varrà sicuramente la pena!

Pubblicato da Deborah e Zago a 1.57 5 commenti

lunedì 13 ottobre 2008

Cani e bambini!


Quanto emozionante è vedere un bambino che interagisce con un cane?
Sì, ma il cane deve conoscere chi sono i bambini, e i bambini devono saper interagire con il cane!
Ho avuto il piacere di "educare" due sorelline di 3 e 6 anni alla conoscenza di questo animale.

In generale la prima difficoltà è quella di far capire ai bimbi che in presenza del cane non si urla, non si salta, non si corre (e fino a qui dovrebbe aiutare l'educazione data dai genitori...), non si chiama il cane per poi correre via facendo quei gridolini che per il cane sono un richiamo, mentre per i bimbi si trasformano in terrore quando si vedono rincorsi da un animale con la bocca aperta e i denti in vista!
In seguito il bambino imparerà COME ci si avvicina al cane e DOVE si può iniziare ad accarezzarlo...

Non gli si compare improvvisamente da dietro avventandosi sul posteriore e chiaramente sulla coda!?!
Non si può andare dritti verso il muso del cane e... tirargli le orecchie!?!
Non ci si può sdraiare per terra e tirargli le zampe per vedere i famosi polpastrelli!?!
Non si può andare dal cane mentre dorme e svegliarlo improvvisamente, o rubargli i giochi magari da sotto il muso...
Non si và a importunare il povero animale mentre mangia...

Il bimbo, come l'adulto, deve farsi vedere dal cane, magari chiamandolo per nome; deve avvicinarsi piano, facendo una piccola curva, al fianco dell'animale e iniziare ad accarezzare il fianco dell'animale... con un pò di pressione però, non facendogli il solletico!
Nel mio caso mi sono trovata con due sorelline diversissime: la più piccola con tanta voglia di abbracciare il pelosone, la più grandicella... lo accarezzava delicatamente ma poi si sentiva la mano sporca e doveva andare a lavarsela!?!
Ho quindi cercato in un caso di abbassare l'eccitazione della piccola e nell'altro di abituare la grande alla diversa sensazione di accarezzare un cane, assicurandola che il pelo era pulito, facendola assistere e partecipare alla pulizia dell'animale.

Prendere un cucciolo quando i bambini sono piccoli è una meravigliosa esperienza di vita per i piccoli d'uomo, ma è sempre necessaria la supervisione dell'adulto, non lasciate mai bimbi e cani soli.
Non date al cane la responsabilità di accudire un bambino, di fargli compagnia... non è il suo compito, nemmeno se "il cane è buono".
Gli "incidenti" tra cani e piccoli d'uomo quasi sempre accadono proprio perchè l'adulto in quel momento è assente, con cani di famiglia, abituati al bambino.

Un'osservazione interessante infine è che per il cane il bambino non è quell'essere che va da quando nasce all'adolescenza, ma è un qualcuno di nuovo quando inizia a camminare, a 3 anni, a 6 anni... insomma, "un cane abituato ai bambini" è un animale che conosce tutte questi "bambini diversi".

Pubblicato da Deborah e Zago a 10.08 1 commenti

domenica 5 ottobre 2008

Taglia piccola e... taglia grande!

Hai sempre pensato "Piuttosto che un cane di taglia piccola prendo un gatto"...
Perché?
Perché hai sempre conosciuto "cagnetti" che non fanno altro che abbaiare, al mondo intero, al tuo cane che ormai li guarda con diffidenza e parte ad abbaiare appena vede che questi si agitano, vestiti come bimbi, con dei collari vistosissimi, con proprietari sempre pronti a prenderli in braccio perché "il tuo cane é così grande"... tirati di qua e di là con guinzagli cortissimi, "appesi" alla mano del proprietario che si ostina a dire: "Ma il mio Fufi non tira assolutamente!"...
Padroni che non li portano fuori nemmeno per i loro bisognini, che li abituano a pannolini da terra e lettiere da gatto...
Una signora una volta ti ha detto: "Io ho un terrazzo grande, se facessi crescere dell'erba potrei evitare di portarlo fuori?"
E così, insieme ai proprietari, hai iniziato a "non sopportare" nemmeno i "cagnetti"!?!
Adesso poi che Trenitalia permette solo a loro l'accesso ai treni...
Ma il fato ha fatto sì che tu e il tuo cane di taglia media incontraste ben due cani di taglia piccola, con padrone (maschio addirittura!!!), senza guinzaglio, uno al parco e uno per strada che... magia... si sono comportati come cani "normali"... un vero miraggio!!!
Anche il tuo cane di taglia media è rimasto esterefatto, nemmeno aveva capito che erano cani veri all'inizio!
Ma la sorpresa maggiore è stato vedere i due padroni (ripeto: maschi) che si comportavano come se i loro cani fossero "normali": a livello di postura, atteggiamento fisico, una vera danza tra i due...
Pensi a quanta fatica alle volte fai tu con il tuo cane di taglia media... alla fine il guinzaglio entra sempre in tensione... (forse perché tu sei una donna?!?)

Il cane diventa ciò che il padrone si impegna a farlo diventare: un cane di taglia piccola può diventare un grande cane a livello comunicativo!

Di che taglia sarà il tuo prossimo cane?

Pubblicato da Deborah e Zago a 13.44 4 commenti