"L'essenza della filosofia è che un uomo dovrebbe vivere in modo che la sua felicità dipenda il meno possibile dalle cose esterne." (Epitteto)
- da "Il Libretto Giallo del Sì!" di Jeffrey Gitomer, Ed. Sperling & Kupfer
Questa è una frase di uno dei libri di cui Angelo ci ha parlato; tutto il libro è costellato di frasi stimolanti, di rivelazioni, di perle di saggezza che poco a poco lasciano il segno.
Ma in questo momento questa in particolare si adatta perfettamente al rapporto che sto cercando di far rifiorire con il mio cane, Zago.
Parlavo con una delle persone che lasceranno sicuramente il segno nella mia vita.
Le raccontavo della storia mia e di Zago, e più parlavo, più uscivano cose di cui non ero mai stata consapevole, le sapevo nel profondo, ma non le avevo mai guardate in faccia.
Le raccontavo della storia mia e di Zago, e più parlavo, più uscivano cose di cui non ero mai stata consapevole, le sapevo nel profondo, ma non le avevo mai guardate in faccia.
Una di queste riguarda cosa stò facendo io per trovare un nuovo equilibrio con Zago, ormai sulla strada d'uscita dalla fase adolescenziale, terzo momento nella vita di un cane di profondi riassestamenti a livello comportametale/sentimentale, che voglio sfruttare al massimo, che non voglio assolutamente perdere.
Raccontavo del fatto che appena messo piede fuori casa Zago diventa "sfuggente", tutto proteso ad ascoltare il mondo, a captare anche il minimo ronzio o movimento, vicino o lontano che sia.
Quindi stavo provando ad entrare in contatto con lui a togliendo gli elementi di "disturbo" esterni: stavamo molto fuori di sera tardi, avevo studiato i momenti in cui cani e padroni di quartiere non erano a spasso...
Raccontavo del fatto che appena messo piede fuori casa Zago diventa "sfuggente", tutto proteso ad ascoltare il mondo, a captare anche il minimo ronzio o movimento, vicino o lontano che sia.
Quindi stavo provando ad entrare in contatto con lui a togliendo gli elementi di "disturbo" esterni: stavamo molto fuori di sera tardi, avevo studiato i momenti in cui cani e padroni di quartiere non erano a spasso...
Questa persona mi ha posto questa domanda, più e più volte, perchè non ne volevo sapere di capirne il senso profondo: "Tu stai lavorando, ti stai sicuramente impegnando, ma come? Su cosa stai lavorando in realtà?... su me e Zago... su cosa?... sulla nostra relazione... ma come?... ???... cosa stai cercando di controllare, di cambiare?... ...il mondo intorno a noi...!?!
Allora ho capito, ed ho iniziato a concentrarmi su noi due, sul nostro raporto, sulla nostra relazione: usciamo quando dobbiamo/vogliamo senza più pensare a chi c'è o meno, ci sediamo nel prato a giocare - e chi se ne frega se c'è quel cagnetto rompiscatole tutto nero che ci abbaia contro! Quello marroncino si è già rassegnato, anzi, ieri voleva venire a giocare con noi!
Non è facile, la tentazione di Zago di rivolgersi più agli altri cani che a me è sempre forte, ma poco a poco, passo dopo passo, sempre con il sorriso sulle labbra per Zago (in fondo chi l'ha spinto in questa direzione sono stata io quando era un cucciolo), accogliendolo sempre con calore quando torna a rivolgersi a me... ce la possiamo fare, insieme ce la faremo sicuramente!
Non è facile, la tentazione di Zago di rivolgersi più agli altri cani che a me è sempre forte, ma poco a poco, passo dopo passo, sempre con il sorriso sulle labbra per Zago (in fondo chi l'ha spinto in questa direzione sono stata io quando era un cucciolo), accogliendolo sempre con calore quando torna a rivolgersi a me... ce la possiamo fare, insieme ce la faremo sicuramente!
Questa è una delle innumerevoli occasioni della nostra vita in cui si trova quello di cui si ha bisogno cercandolo in noi stessi, cambiando noi per primi; il mondo attorno a noi si adatterà al nostro cambiamento.
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